martedì 22 ottobre 2013

Già finita la favola Juve ?

Questa è una domanda che qualunque giornalista si sta facendo oggi. Perché in Italia non si ha tempo di aspettare. Un Wenger che allena l’Arsenal da 17 anni e non vince dalla stagione 2004-05, è utopistico da noi. Così come un Ferguson arrivato al Manchester nel 1986 e vincente in campionato per la prima volta nel 1992-93.

Conte dopo due scudetti è sulla graticola. E’ evidente che la squadra abbia perso un po’ di smalto, ma è tutta colpa sua ?

I principali colpevoli, a mio modo di vedere, sono coloro che hanno gestito la campagna di rafforzamento. Gli errori sono evidenti. Mancano le ali e questo lo si sapeva dallo scorso anno. E non ci si può arrampicare sugli specchi menzionando l’infortunio di Pepe. Un ottimo terzino inventato ala destra (Lichtsteiner) od un buon centrocampista centrale adattato esterno sinistro (Asamoah) non nascondono le evidenti lacune in quelle zone del campo. Se poi uno dei due viene a mancare apriti cielo. Si può puntare su Isla, un giocatore reduce da un gravissimo infortunio ed evidentemente non recuperato al 100 %, timoroso nell’aggredire gli spazi, impreciso nei cross. Oppure su Padoin che arriva fino al vertice dell’area avversaria e poi passa palla indietro… E per fortuna che Conte ha dimenticato l’esistenza di De Ceglie a sinistra, confermato alla Juve solo perché ne incarna lo spirito, ragazzo serio che si spinge lungo la fascia con la sua cavalcata ingobbita. E con la Fiorentina abbiamo persino riesumato Marco Motta che alla prima azione si è fatto ammonire.

Criticabile anche l’acquisto di Llorente. Che senso ha acquistare un attaccante molto forte di testa se non si ha una squadra che riesce a supportarlo. Lui di colpe ne ha ben poche. Nelle poche partite fin qui disputate gli saranno arrivati non più di 3-4 palloni buoni per l’incornata, una volta l’ha buttata dentro contro il Verona. E’ già qualcosa. Ah dimenticavo… in quel caso il cross l’aveva fatto Vidal, di certo non un’ala…

A gennaio la Juve dovrà capire cosa vuole fare da grande. Se accontentarsi di primeggiare in Italia (sempre che quest’anno ci riesca…), oppure puntare forte sull’Europa. Dopo due anni vincenti potrebbe starci anche un secondo o terzo posto, non è scritto da nessuna parte che si debba vincere sempre.

L’importante è avere le idee chiare. Lavorare con i giovani è importante, lo insegnano tutte le grandi squadre, bisogna prendersi il rischio e buttarli nella mischia. La Juve oggi ha dei buoni giovani deve sfruttarli. E’ inutile mandare in giro i vari Gabbiadini, Immobile, Zaza, Boakye e poi cercare Gilardino. Mandare come un pacco postale Fausto Rossi al Valladolid e poi far giocare Padoin.

Bisogna prendersi il rischio. E non bisogna vendere Pogba. Così fanno le grandi squadre.

La sensazione è che quando arriverà l’offerta buona, Pogba partirà senza troppi rimpianti da parte della dirigenza, già pronta a mettere a bilancio una succosa plus valenza. O magari il denaro incassato servirà per acquistare altri giocatori dall’Udinese. Forse qualcuno ha già dimenticato gli acquisti di Motta, Pepe, Isla ed Asamoah. Staremo a vedere se le eliminazioni al primo turno in Europa dei friulani avranno insegnato qualcosa. Per giocare nella Juve non basta aver indossato gli stessi colori…

Arriviamo alle colpe di Conte. Non dirò, come fanno molti giornalisti, doveva giocare quello, no era meglio quell’altro. Sono discorsi senza senso. Gli unici che possono fare queste valutazioni sono l’allenatore ed il suo staff tecnico. Sono loro ad avere sotto gli occhi i giocatori tutta la settimana. Detto questo devo però rimarcare l’abitudine di Conte di fare le sostituzioni nel 90 % dei casi nell’ultimo quarto d’ora. E’ una cosa che mi ha fatto sempre incazzare. Soprattutto quando il giocatore destinato ad entrare era Alessandro Del Piero. Penso che certe cose possano essere fatte con i giovani, contenti anche se giocano un minuto. Oppure con onesti mestieranti, tipo il Nicola Caricola ed il Cesare Prandelli dell’era Platini od il Padoin dei giorni nostri.

Poi parliamoci chiaro, è raro che giocatori entrati nell’ultimo quarto d’ora incidano in modo determinante. Il tempo è troppo poco. Il cambio dev’essere fatto quando la partita puoi ancora cambiarla. Scusate il gioco di parole. Ricordo Mancini o Mourinho fare cambi dopo mezz’ora di gioco, oppure schierare 4 punte a mezz’ora dalla fine. Così cambi la partita. Non facendo entrare Padoin o De Ceglie a 12 minuti dalla fine e Giovinco o Quagliarella quando mancano sette minuti e mezzo.

Altra colpa che do a Conte è la svalutazione dei giocatori a lui non congeniali. Krasic, Elia, Ziegler, Llorente sono solo alcuni esempi. Per Krasic il Chelsea, il Tottenham ed il Bayern Monaco si stavano accapigliando per averlo, si parlava di offerte da 15 milioni. Il caro Conte se lo tiene ben stretto, così stretto da tenerlo accanto a se in panchina per la quasi totalità delle partite nella stagione 2011-12. Disputa 9 spezzoni di partita siglando un gol. Il suo valore di mercato diventa la metà rispetto alla stagione precedente ed ovviamente spariscono le acquirenti inglesi, viene ceduto al Fenerbahçe per 7 milioni. Ad Elia il nostro allenatore voleva un po’ meno bene, infatti il posto dell’olandese è di fianco a Marotta in tribuna, per lui un totale di 5 presenze in tutta la stagione. Lo rispediscono in Germania al Werder Brema e non ci perdono molto (acquisto a 9 milioni, cessione a 5,5 + 2 di bonus) solo perché di lui i tedeschi hanno un bel ricordo. Ziegler è passato da fenomeno nella Sampdoria e colpaccio a parametro zero, a giocatore da non voler vedere nemmeno in fotografia nello spazio di un mese. Tanto è bastato a Conte per giudicarlo inadatto alla Juventus. Spedito in Turchia ad agosto 2011, per lui solo qualche amichevole estiva in maglia bianconera. Ora stiamo pagando ancora parte del suo ingaggio ed è al terzo prestito, dopo un anno e mezzo buono al Fenerbahçe e sei mesi al Lokomotiv Mosca, ora è titolare al Sassuolo.

Llorente farà la stessa fine ? E’ più di una possibilità, visti i precedenti.

Avrei da dire altro, ma mi sono dilungato già troppo.

Ah dimenticavo, al giornalista sportivo italiano medio quest’analisi non interessa, perché in caso di vittoria contro il Real si parlerà di Juve imbattibile che punta alla Champions. Beh, se dovesse accadere rileggetevi questo articolo, perché i problemi restano…


Paolo Lanati
(Twitter: @paololanati)     

Nessun commento: