lunedì 17 novembre 2014

Io questa partita non vedo l’ora di dimenticarla…



Cari amici del blog, torno a scrivere dopo qualche mese e non lo faccio per parlarvi di wrestling.
Mi sarebbe piaciuto, visto che venerdì scorso ho assistito dal vivo al mio settimo evento WWE. Questa domenica sono andato per la prima volta ad assistere ad una partita della nazionale italiana di calcio. Quindi ho scelto questo tema per il mio ritorno sul blog. Di seguito la cronaca della mia giornata… con qualche piccolo excursus.


E’ dal periodo di Ronaldinho al Milan che non vado a San Siro, forse anche perché da juventino c’entro poco con quell’universo a tinte rossonere o nerazzurre. Quel Milan-Lazio 4-1 del 21 settembre 2008 fu uno spettacolo di calcio con un Kakà in grande spolvero autore di una doppietta, un Mauro Zarate che giocò davvero da fenomeno e soli 20 minuti di Ronaldinho che incantò, anche giocando da fermo.

Sono sempre stato un esteta del calcio e per Italia-Croazia già pregustavo di vedere dal vivo Luka Modric ed Ivan Rakitic. Nella scapestrata compagine italiana le mie mire erano puntate su Pirlo, Verratti, Balotelli, i quali uno alla volta si sono autoeliminati per acciacchi vari. Quindi per gli azzurri i miei ripieghi erano diventati Marchisio, De Rossi (per capire come mai Platini lo considera il suo erede) e se avesse giocato Giovinco, che per me rimane un ragazzo dal talento purissimo, ma che sta ricalcando le gesta di Beniamino Vignola, nel bene e nel male. Ora il nome di Vignola a molti dice poco o nulla, ma in parecchi in quegli anni (Juventus 83-88) lo vedevano come il nuovo Rivera.
La proposta di andare allo stadio arriva direttamente da mio cugino Bruno un paio di settimane prima, il quale mi suggerisce che potrebbe essere una buona occasione (a prezzo modico) per far vedere la nazionale ai bambini.

Concordo e compriamo 6 biglietti (3 adulti e 3 bambini) del secondo anello.

Finalmente arriva il grande giorno, anche se vi giungo un po’ provato. Si è aperta la settimana con il passaggio al pronto soccorso di Cinisello Balsamo lunedì. Un fastidioso senso di intontimento, un blocco allo stomaco ed un’anestesia dal dentista mi hanno allarmato ed hanno fatto sì che mia moglie mi portasse in ospedale. Dopo la visita di accettazione iniziale, nella quale oltre a segnalare i disturbi di cui sopra, rimarco all’infermiere una malformazione cardiaca congenita, mi viene assegnato com’è giusto che sia un codice verde.

Mi viene detto di aspettare e che nell’attesa di tanto in tanto qualcuno avrebbe verificato le mie condizioni. Dopo la bellezza di 5 (!) ore di attesa senza aver visto anima viva, all’una di notte circa mi chiamano per la visita vera e propria. La dottoressa con evidente imbarazzo mi chiede come va e se presento ancora gli stessi sintomi. Io con altrettanto imbarazzo le dico che ormai dopo 5 ore… mi è solo venuto un gran sonno. Fatto sta che mi dimettono solo con una visita, senza avermi fatto gli esami del sangue e nemmeno uno straccio di elettrocardiogramma. Vi ricordo… paziente con un problema cardiologico congenito…

Vabbè, andiamo oltre.

Il venerdì, finalmente arriva la WWE a Milano. Io ed il buon Paolino Mariani facciamo una nuova esperienza professionale partecipando ad un Meeting sul Marketing organizzato da una società italiana in collaborazione con la WWE. Ovviamente le notizie sono riservate, ma ne usciamo piacevolmente impressionati. E dulcis in fundo abbiamo la possibilità di fare una foto con Jack Swagger e Zeb Colter. Va decisamente meglio a mio fratello ed ai miei figli che si cuccano le Bella Twins. Lo show è di livello appena sufficiente con John Cena che salva la serata con una grande prestazione. Mi resta l’unico rammarico di non aver incontrato i fan come mi ero ripromesso, ma il meeting è andato lungo e quando è finito i cancelli del Forum erano già aperti. Peccato sarà per un’altra volta.






Arriviamo al motivo di questo articolo, Italia-Croazia di ieri sera.

Come avrete capito l’entusiasmo e le aspettative erano piuttosto moderate e considerate che avere due eventi come lo show WWE e la partita nello spazio di tre giorni ti succhiano parecchie energie. Dimenticavo… sabato ho fatto il mio solito allenamento di calcio senza risparmiarmi. Insomma in ambito sportivo non mi faccio mancare nulla…

Partiamo alle 18.30 ed arriviamo al ‘parcheggio’ dopo circa venti minuti. Voi direte, perché parcheggio è scritto tra virgolette ? Perché il malcostume italiano fa sì che il giorno della partita un furbo qualunque indossi il giubbotto catarifrangente e chieda dei soldi agli ignari automobilisti per parcheggiare in posti assolutamente liberi facendosi un discreto gruzzolo, senza fare nulla. Questi sono i cosiddetti parcheggiatori abusivi. Se li incrociate quando andate allo stadio chiedete un tesserino di riconoscimento e se non ve lo mostrano segnalateli ai vigili poco distanti. Noi lo abbiamo fatto. Ovviamente attenzione ai dispetti…

Facciamo a piedi il chilometro che ci separa dallo stadio ed incrociamo parecchi croati e non possiamo fare a meno di notare birra a fiumi. Io non bevo birra e non voglio fare il moralista, non ho visto gente ubriaca, solo persone che bevevano birra.

Ovviamente il rito del panino allo stadio non me lo sono dimenticato e devo dire che me lo sono proprio gustato. Nel mentre, siamo vicini ai cancelli, notiamo dei fenomeni dell’imbosco. Un ragazzo col berretto che riesce a non farsi notare dagli steward e poi davanti ai tornelli elemosina l’incastro riuscendoci. E’ entrato senza biglietto ! Ci è riuscito ! La gente che fa così mi fa davvero pena. Dopo di lui arriva un complice, questo molto più distinto, infighettato col cellulare in mano, finge di parlare e si insinua anche lui. Gente senza dignità.

Poi arriva il nostro turno per entrare. Guardano la carta d’identità, il biglietto e non mi perquisiscono, mi chiedono solo se ho l’accendino od altro e si fidano della mia parola. Voglio spezzare una lancia a favore degli steward, controllare tutti è improponibile, controllare in base alla faccia, bella o brutta che sia, lo trovo irreale. Quello ha la faccia da delinquente ! E chi l’ha detto ? Magari è solo brutto. Ed uno perché è brutto deve anche delinquere ? Oppure lo perquisiamo perché è straniero. Noi italiani siamo tutti onesti ?

Comunque entriamo, facciamo le classiche foto, siamo felici.

Facciamo le interminabili scale che ci portano al secondo anello e scopriamo che i nostri posti sono in ultima e penultima fila, ahinoi, abbiamo sopra i tifosi croati. Ho subito pensato fosse stata una scelta infelice, ma chi poteva immaginarselo.

Come noi lo avranno pensato le centinaia di famiglie con bambini piccoli al seguito presenti nel secondo anello. Inizia il riscaldamento e la situazione sembra tranquilla. Le squadre escono dal campo e rientrano poco dopo per gli inni nazionali. I croati sono molto più nazionalisti di noi, i tifosi cantano l’inno a pieni polmoni. Ovviamente qualche cretino fischia l’inno, cosa che succede anche successivamente per l’inno di Mameli. A dimostrazione che il cretino, non ha razza e non ha religione, è universale.

La partita inizia e dopo pochi minuti sopra le nostre teste si sente un botto enorme che fa tremare il mio seggiolino. Penso sia stata una bomba carta lanciata dai tifosi croati. I bambini piangono ed una ragazza poco distante lascia il fidanzato da solo scappando e dicendo la frase “Questi sono pazzi !”.
Ovviamente alcuni di noi si girano verso i croati come per dire “Che cazzo fate non vedete che ci sono le famiglie ?”.

Poi arriva il gol di Candreva e qualche furbo ha la bella idea di girarsi verso il terzo anello ad esultare. Sale in zucca poco. Ovviamente ci si mette di mezzo pure Buffon beccando un gol evitabilissimo 5 minuti dopo e i tifosi croati si scatenano con fumogeni, bombe carta e bengala.
In molti abbandoniamo i nostri posti decisi a tornarcene a casa. C’era un clima di guerriglia, con persone pronte a menare le mani.

Questa è una delle foto che ho scattato, ditemi voi se può succedere questo ad una partita di calcio.






Insieme ad altre famiglie abbiamo abbandonato il settore rosso del secondo anello fino a scendere giù per parlare con gli steward i quali sono stati molto umani e disponibili. Dopo un quarto d’ora che giravamo hanno trovato la soluzione facendoci entrare al primo anello verde dove c’erano molti bambini e la situazione era di sicuro più tranquilla, avendo eliminato i punti di contatto con i tifosi croati.


Così in qualche modo riusciamo a vedere 10 minuti del primo tempo, anche se la testa era altrove per quanto accaduto pochi minuti prima. Nell’intervallo concordiamo il piano di fuga. Saremmo usciti  10 minuti prima della fine in modo da evitare eventuali risse, che vista la situazione consideravamo molto probabili.


Inizia il secondo tempo, la partita l’avete vista, nulla di eccezionale. Si accende un po’ quando entra El Shaarawy anche se relegato nella posizione di terzino sinistro che gli ha commissionato Conte. La partita regala poco ed allora sono i tifosi croati a regalarci una nuova emozione con un sontuoso mix di bombe carta e fumogeni che produce la situazione che vedete nella foto sotto. Per me queste sono immagini di guerra. Forse sono parole esagerate da parte di chi la guerra non l’ha mai vissuta. Di sicuro sono immagini che non vorrei mai vedere ad una partita di calcio.




La partita viene sospesa ed a questo punto essendo vicini al limite che ci eravamo prefissati (la fuga era prevista al minuto 80) al 75esimo decidiamo di tornare a casa e come noi molti del nostro settore.


Sicuramente il figlio più piccolo di mio cugino resterà traumatizzato e chissà, forse non vorrà mai più entrare in uno stadio. Questo lo dirà il tempo.


Io ho maturato l’idea di non andare per un bel pezzo a vedere una partita dal vivo, ne passerà di tempo prima che mi passi lo sdegno per questa situazione. Purtroppo una situazione simile non fa che alimentare il problema del razzismo. E’ una cosa che non mi piace per questo preferisco chiudere questo articolo con le riflessioni di Kovac e Modric ascoltate in TV e quella dal vivo di mio figlio.


Kovac ha detto di sentirsi in dovere di chiedere scusa per quanto fatto dai tifosi croati, mentre Modric, sconsolato, ha rincarato la dose: "È sempre la stessa cosa, non capisco perché lo facciano, ed è un peccato avere dei tifosi così. Non so perché continuino a fare queste cose e a comportarsi così: tutto questo è una pazzia". A conferma che i veri uomini non hanno bandiera.


La chiusa la merita il mio ometto, ha ormai tredici anni, durante il percorso per raggiungere la macchina un uomo dalle bancarelle (ignaro della sospensione della partita) ci offre una sciarpa a 10 euro “per ricordare la partita !”. Mio figlio mi guarda e mi fa: “Io questa partita non vedo l’ora di dimenticarla…


Paolo Lanati
(Twitter: @paololanati) 

1 commento:

Lino ha detto...

è un dispiacere immenso leggere che i bambini vogliono dimenticare in fretta la vergogna a cui hanno assistito. Paolo ti auguro di rimetterti presto e spero di vederti al prossimo tour WWE!